Storie e Leggende dei Sette Regni
In questa pagina sono riportate storie e leggende più o meno note in tutti i Regni del Continente Occidentale.
Storie e leggende tipiche o diffuse solo in singole zone sono riportate nelle pagine specifiche dei vari territori.
Il cervo bianco e la cacciatrice
Gli Andali erano giunti da poco in Westeros e scendendo dalle Dita avevano conquistato quella che oggi chiamiamo Valle di Arryn e una piccola parte del nord delle Terre dei Fiumi. Erano ancora poco più che forestieri ed eremiti in quei luoghi, passavano gran parte del tempo all’interno di terre incolte, passeggiando tra le valli e i fiumi di quella splendida terra colorata, calcolando come espandere le proprie conquiste, i Sette avevano mosso i loro passi da Essos a Westeros e sempre più Andali sbarcavano, tuttavia i passi futuri erano incerti. Una sera durante il tramonto la figlia di un uomo considerato nobile fra i suoi passeggiava nel bosco adiacente all’accampamento, il nome di lei si è perso nei secoli, sappiamo però che amava arrampicarsi sulle pareti rocciose per cacciare con l’arco. Così vedendo muoversi le frasche scoccò la sua freccia da una distanza invidiabile, prendendo in pieno un cervo. I raggi solari, che ne illuminavano le fattezze, indicavano un corpo giovane e in salute; un ottimo pasto per lei e i suoi. Dopo aver disceso il piccolo declivio per raggiungere la cacciagione, la sua mente venne distratta e per un attimo si ritrovò a guardare verso un piccolo fiumiciattolo, ascoltando una litania lontana, passeggera quanto il vento. Scosse il capo riprese il cammino, ma al suo arrivo non trovò nulla, ad eccezione di qualche bizzarra, chiazza bluastra. Si chinò a toccarla, era certamente sangue, ma di un rosso scuro, violaceo: “sangue blu come quello dei Re!” pensò stupefatta. Decise di osservarsi bene attorno, intenzionata a scovare qualche orma o traccia, trovò altre gocce posate sulle foglie e successivamente un’altra chiazza su una roccia scabra e ripida, non aveva alcun senso che il cervo si fosse incamminato verso il monte, la via era impervia e faticosa. Ma nonostante questo decise di seguire il suo istinto e di proseguire lungo la roccia, avviandosi verso un cammino difficile, ma pienamente contaminato dalle tracce precedentemente trovate. All’arrivo, nei pressi di una piccola insenatura, trovò la stessa creatura inginocchiata e occupata a leccarsi la zona ferita.
Solo ora la vedeva chiaramente, non aveva il tipico manto bruno della sua specie, anzi, appariva bianco come l’inverno e gli spalti erano come argentei come una corona. Gli occhi presentavano iridi eterocrome e il muso era lungo, affusolato quanto quello di una volpe. Le apparve più come una creatura mistica, al quale aveva offeso l’integrità fisica e morale, per questo sentì di dover abbassare lo sguardo e dopo un cenno col capo decise di avvicinarsi e di toglierle la freccia, mossa a compassione. Mise delle erbe sulla ferita che le parve iniziare a rimarginarsi velocemente.
A quel punto il cervo le colpì bonariamente il viso e lei alzò lo sguardo, si fissarono intensamente negli occhi per alcuni istanti, in cui lei ebbe visioni di potere e grandezza. Poi la creatura si alzò e sparì tra gli alberi.
La fanciulla tornò al campo e raccontò il prodigioso incontro, a tutti fu chiaro, era un presagio dei Sette Dei, che li incoraggiava nella conquista dell’intera Westeros. Il resto è storia, gli Andali e la loro fede dilagarono nei decenni a venire. Della fanciulla sappiamo che divenne una delle prime regine della Valle.
Da allora in tutti i Sette regni è capitato che taluni vedessero il Cervo Bianco, Re, nobile o futuri nobili. Si dice che coloro che vedono il Cervo Bianco sono destinati a grandi cose, perchè è mandato dagli Dei come segno di regalità e nobiltà.