Titoli nobiliari

Da Le Cronache del Drago Nero.

Nel mondo di Martin l'etichetta sociale ha una importanza notevole e trasgredire le rigide regole può portare a spiacevoli malintesi. Stabiliamo quindi i casi in cui è opportuno riferirsi a qualcuno come "Ser" o "Lord".

Cavaliere o Ser.

Un cavaliere è un guerriero in arme, membro di un ordine che è fortemente inserito nella cultura feudale dei Sette Regni e devoto della Fede dei Sette. I cavalieri occupano una posizione sociale di privilegio tra quella dei Lord e del popolino; si fregiano del titolo di "Ser" grado che contrariamente a quello della nobiltà, non è ereditario (quindi il figlio maschio maggiore di un Sir non è a sua volta un Sir) e non bisogna avere particolari discendenze per essere insignito di tale onore. Sono la colonna portante del militarismo di Westeros, su di essi si basa la struttura di comando delle forze militari e degli eserciti dei sette regni, vengono guidati dai Lord a cui giurano fedeltà.
Un cavaliere mostra il suo stemma personale sullo scudo e sulle vesti: se di nobili origini adotta, solitamente, l’emblema della propria casata. Nel caso di coloro che non possono vantare nobili natali o che non vogliono fare propria l’effige familiare, possono crearsi uno stemma ex novo. Molti ornano il proprio elmo con lunghe creste sgargianti che richiamano i colori dello stemma.
Un Cavaliere caduto in disgrazia e che per questo non può più adempiere ai suoi compiti perde il titolo e i privilegi da questo arrecatigli

Ideali e voti.

I cavalieri sono uomini con una buona, se non ottima, abilità con le armi. In guerra, armati di spada (o lancia) e scudo, combattono in sella ai loro destrieri protetti dalle loro armature. Ma questa è solo la forma di un cavaliere, egli infatti si contraddistingue da un maestro d’arme per un insieme di ideali e virtù.
Gli ideali cavallereschi sono: la prodezza, l‘onore, la fedeltà, la lealtà ed il principio che la vera nobiltà trascende dal ceto sociale, ma sia insita nell’animo.

I voti che ogni cavaliere fa ai sette nel suo giuramento sono:
‘In nome del Guerriero giuro di essere coraggioso.’
‘In nome del Padre giuro di essere giusto.’
‘In nome della Madre giuro di difendere il giovane e l’innocente.’
‘In nome della Fanciulla giuro di proteggere tutte le donne.’
'In nome del Fabbro giuro di perseverare sempre nel mio compito.'
'In nome della Vecchia giuro di esercitare la saggezza nelle mie azioni.'
'In nome dei Sette giuro di non infrangere questi voti fino alla mia morte.'

Come si viene investito del titolo di cavaliere.

Il potere di investitura a cavaliere risiede nel Re, ma per editto di interposta persona, ogni cavaliere o Lord che sia stato in precedenza cavaliere, può conferire ad altri tale titolo. Per questa ragione, colui che nomina un nuovo cavaliere è responsabile nei confronti del Re della sua decisione.
Per tradizione un ragazzo che ha la fortuna di essere scelto da un cavaliere per intraprendere la medesima strada segue un apprendistato (non obbligatori) composto da tre stadi:

  • Paggio

Sebbene non sia un passaggio obbligatorio, i ragazzi, spesso di nobili natali, vengono messi al servizio presso un cavaliere che gli fa da maestro e da mentore. I paggi eseguono compiti semplici per conto dei loro cavalieri al meglio delle loro possibilità, in cambio vengono istruiti da questi all’uso basilare delle armi e di come prendersi cura di queste. Un paggio quando è abbastanza grande ed addestrato viene nominato scudiero.

  • Scudiero

Anche questo passaggio non è un indispensabile: i ragazzi nominati scudiero continuano ad essere al servizio del proprio cavaliere. Hanno compiti più importanti, si occupano, infatti, dell’armatura e seguono il proprio mentore in battaglia cavalcando e combattendo al suo fianco. Durante i tornei, gli scudieri forniscono, al bisogno, ai loro padroni nuove lance o la spada. In cambio dei loro servigi imparano a brandire correttamente le armi, ad indossare un’armatura, a combattere in sella ad un cavallo e a far propri e concretizzare gli ideali cavallereschi.

  • Cavaliere

Uno scudiero quando raggiunge l’età adulta e se il suo mentore lo ritiene degno e pronto ad intraprendere la strada del cavalierato, con tutte le responsabilità che essa comporta, viene nominato cavaliere dallo stesso.

Un uomo privo di cultura cavalleresca, un soldato o un individuo del volgo, possono comunque essere investiti del titolo in ricompensa di un particolare servizio o di una condotta esemplare in combattimento, ma in questo caso sarà cura del Cavaliere che li ha insigniti di istruirli nella forma e negli ideali cavallereschi.

Cerimonia di Investitura.

Il cavalierato è fortemente devoto al Culto dei Sette, per questo di solito è riservato ai seguaci di questa fede e l'investitura viene prevalentemente effettuata in un luogo di culto.
La cerimonia durante la quale un uomo viene investito può essere semplice o complessa ma, in ogni caso, si osserva un rituale fondamentale: l’uomo s’inchina dinnanzi al cavaliere e questo, toccandogli entrambe le spalle con la punta della spada, lo insigne del rango di cavaliere. La solenne cerimonia presenta spesso un giuramento al cospetto dei Sette Dei nel quale i cavalieri appena investiti promettono d’impersonare giustizia e onore. In ogni caso i cavalieri sono tenuti ad osservare i voti e gli ideali cavallereschi.
Cerimonie più lunghe e complesse prevedono che lo scudiero vegli un’intera notte nel tempio di fronte alla statua del Guerriero, alla base della quale è posta la sua armatura e la sua spada può giacere lì accanto o essere poggiata alla scultura. Al termine della notte di preghiera, l’uomo cammina scalzo dal tempio sino al luogo in cui avverrà l’investitura, per dar prova di possedere un cuore umile. Durante la cerimonia vera e propria, egli indossa una tunica di lana grezza alla quale viene poi affibbiato il cinturone con la spada. Qualche volta, durante la cerimonia il cavaliere appena insignito viene unto con i sette oli da un Septon. Essere nominati cavalieri da individui in auge o d’alto rango è considerato un grande onore.

La caduta di un cavaliere.

Se un cavaliere viola le leggi della cavalleria, manca al suo onore o tradisce il suo giuramento, viene degradato.
La cerimonia della degradazione è terribile. Il cavaliere indegno viene condotto sulla piazza principale della città da un corteo di cavalieri vestiti a lutto. Ogni tanto il corteo si ferma e un araldo proclama ad alta voce il crimine commesso. Giunto sul luogo della cerimonia, il reo viene posto su un cavallo di legno o su un masso rialzato, dove gli si tolgono, uno ad uno, tutti i pezzi dell'armatura dinanzi al popolo riunito, che lo copre di scherno. Un cavaliere degradato si riduce in uno stato di disonore tale che finisce col cambiare città, non trovando più in alcun ambiente degli aiuti per vivere.

Tipi di cavalieri.

Esistono diversi tipi di cavaliere:

  • I Cavalieri erranti: non posseggono fissa dimora e viaggiano in cerca di ingaggi. Le loro ricchezze sono nei cavalli e nelle armi e armature che indossano.
  • Le Spade Giurate: sono cavalieri erranti che si mettono a servizio di altri uomini come guardie del corpo e per battersi accanto a loro in battaglia per un determinato tempo. Questi possono decidere di legarsi ad una casata e rimanere a loro servizio a vita. In questi casi possono ascendere di rango all’interno delle fila dei loro signori.
  • Cavaliere con terre: sono coloro che hanno ricevuto un terra da custodire e proteggere; sono considerati poco al di sotto dei Lord e possono disporre di servitori, maestri d’arme e anche spade giurate.
  • Vero Cavaliere: è l’ideale del cavaliere che segue con una solenne osservanza dei voti prestati, il valore sul campo di battaglia, l’onore, la nobiltà d’animo e tutti gli altri ideali cavallereschi. Ogni cavaliere, indipendentemente dal tipo, dovrebbe idealmente aspirare a vivere secondo questi standard.

Cavalieri del Nord.

Poiché il cavalierato è associato alla Fede dei Sette, c’erano meno cavalieri nel nord di Westeros, poiché solo poche case del nord adorano i Sette. La cavalleria del Nord era d’altronde altrettanto feroce, leale e onorevole come lo erano i cavalieri. La cavalleria pesante di queste terre era il corrispettivo nordico dei cavalieri del Sud ed i suoi rappresentanti erano pertanto ritenuti cavalieri in tutto fuorché nel titolo.
Re Jaehaerys I il Conciliatore, per uniformare i regni ordinò agli Stark di formare un nuovo ordine cavalleresco simile a quello del sud. Così nacquero i cavalieri del Nord, un ordine che si basa sugli stessi principi dei cavalieri del Sud ma che giurano agli antichi Dei davanti ad alberi diga secondo le antiche tradizioni.
I cavalieri del Nord sono la colonna portante del militarismo del Nord, su di essi si basa la struttura di comando delle forze militari al pari dei cavalieri del Sud per gli eserciti dei sette regni, e nello stesso modo vengono guidati dai Lord a cui giurano fedeltà.

Reggente.

Il termine e titolo di reggente è un titolo che è stato a lungo discusso. Il reggente è ufficialmente una persona che esercità la sovranità di un territorio in mancanza o in attesa del sovrano. Il soggetto interessato “regge” il castello o il territorio fintanto che il sovrano è impossibilitato a farlo, sia per motivi fisici ( es. il sovrano è assente per un periodo prolungato o ferito gravemente), sia per un discorso d’età (il sovrano non è ancora maggiorenne). Più raro il caso in cui la nomina di un reggente sia determinata da un volontario ritiro del sovrano dall'esercizio dei propri poteri, mantenendone però la titolarità e senza ricorrere all'abdicazione.
Il Reggente viene nominato dal Lord del territorio qualora sia possibile o dal Protettore del Regno o chi per lui qualora il Lord stesso non sia in grado di farlo. Nel caso di minori, il ruolo di Reggente viene direttamente affidato alla madre se in vita o al parente più prossimo;nel caso in cui non esistano parenti in vita che possano ricoprire questo ruolo, nuovamente la jomina avviene ad opera del Protettore.
Il Reggente non prende ovviamente il titolo di Lord o Signore del territorio che amministra, ma mantiene il suo proprio (che fosse Ser, Lord o niente).
I periodi di reggenza, talvolta protraendosi per lunghi periodi di tempo, storicamente risultano spesso particolarmente delicati per la condizione di precarietà e vulnerabilità del potere sovrano, che favorisce il proliferare di Congiure volte a minare il potere legittimo. Quando si ha più di un reggente, si parla di “consiglio di Reggenza”.

Lord Minore

Ufficialmente per potersi definire Lord Minore è necessario possedere almeno un territorio di dimensioni adeguate. I Lord Minori vengono nominati dal Re, dai Lord Maggiori e dal Protettore e a loro volta possono dunque nominare soltanto un Ser; non saranno titolari del titolo di Lord fintanto che non riceveranno la nomina ufficiale. L'investitura di un Lord Minore prevede un giuramento di fedeltà a chi lo sta nominando, il quale può togliere il titolo a sua discrezione qualora ritenga il giuramento non rispettato. Il titolo di Lord Minore è ereditario e passa al figlio maschio maggiore alla morte del padre, o comunque segue la legge generale di ereditarietà.

Lord Maggiore

Per diventare un Lord Maggiore è necessario possedere un numero maggiore di territori o avere una vastità significativa. I Lord Maggiori vengono nominati dal Re e dal Protettore e a loro volta possono nominare un Sir e un Lord Minore, affidandogli uno dei propri territori in vassallaggio.
L'investitura di un Lord Maggiore prevede un giuramento di fedeltà alla Corona, la quale può togliere il titolo a sua discrezione qualora ritenga il giuramento non rispettato. Il titolo di Lord Maggiore è ereditario e passa al figlio maschio maggiore alla morte del padre.

Lord Protettore

Per diventare Protettore è necessario essere Lord Maggiore e ricevere il titolo dal Re. L'autorità del Lord Protettore nel proprio regno è inferiore soltanto a quella del Re (o di chi lo rappresenta), di conseguenza, anche le leggi da esso emanate hanno valore assoluto, secondario a quelle Reali e superiori a quelle dei singoli territori che compongono il regno. I Lord Protettori possono nominare Lord e Ser. I Lord Protettori possono essere solo sette, uno per ogni regno di Westeros (Dorne ha mantenuto l'usanza di chiamare "Principe" il Protettore della marca dorniana e non è compreso quindi nel conteggio dei Sette Regni). Tendenzialmente il titolo, come per quello dei comuni Lord, è ereditario, ma è possibile che ciò non avvenga per volere del Re.


Quando usare quindi il titolo di Lord?

Questo appellativo è di regola riservato solo e soltanto al capostipite della famiglia nobile, colui che comanda sui possedimenti della casata. I figli di un Lord non sono "Lord", pur portando il cognome del padre, e abusare del termine per riverenza o per ingraziarsi chi si ha di fronte potrebbe dare adito a malintesi e fraintendimenti spiacevoli. Es.: Quando Lord Eddard Stark era in vita, Robb Stark, pur essendo l'erede diretto, non veniva chiamato con l'appellativo di "Lord" e neppure con quello di "Ser", in quanto non cavaliere. Era semplicemente Robb Stark. Se l'araldo annunciava quindi l'arrivo di "Lord Stark" tutti attendevano Eddard, non c'era possibilità che comparisse Robb.

In alcuni casi il titolo di Lord viene usato per pura cortesia riferendosi a Lord decaduti (e quindi disconosciuti da coloro a cui hanno prestato giuramento) oppure a Lord senza terre i quali, pur avendo sangue nobile, non hanno diritto di definirsi "Lord".

E le Lady?

Ufficialmente la Lady è la moglie del Lord, ma questo appellativo ha perso quasi ogni significato e viene universalmente usato per riferirsi a qualsiasi fanciulla di sangue nobile a prescindere dall'età.

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